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Stabilizzazione dei terreni coesivi mediante elettrosmosi


Invito chiunque a leggere l'intero articolo, cliccando qui.

Nel presente articolo voglio illustrare la tecnologia dell’elettrosmosi inversa come soluzione innovativa al problema dei cedimenti dei terreni coesivi che risentono del fenomeno ciclico di cedimento / rigonfiamento.

Si definisce elettrosmosi il fenomeno elettromagnetico che consiste nel flusso di liquido attraverso i capillari di un diaframma poroso non conduttore e che ha luogo quando si applica una differenza di potenziale a due elettrodi metallici immersi nelle due parti di liquido separate dal diaframma stesso (Enc. Treccani).

Il campo di applicazione dell’elettrosmosi riguarda numerose problematiche, tuttavia nel presente articolo tratteremo solo la prima tra le seguenti:

  • stabilizzazione dei terreni coesivi di fondazione per reidratazione;

  • deumidificazione di murature per risalita capillare dell’umidità;

  • drenaggio elettrosmotico di un piano od orizzonte di scivolamento di una frana in terre coesive;

  • barriera elettrosmotica per limitare la diffusione di un inquinante in terreni a bassa permeabilità;

  • circoscritta depressione della falda con barriera elettrosmotica per apertura fronti di scavo in terreni a bassa permeabilità.

La presenza d’acqua in un terreno argilloso è legata a numerosi fattori di natura ciclica, tra cui la stagionalità delle piogge, il movimento delle falde, etc.; dal quantitativo d’acqua nei pori interstiziali dipende la deformabilità del volume significativo al di sotto delle fondazioni: per tali ragioni, gli edifici che sorgono su un terreno coesivo risentiranno di questo ciclo di cedimento-rigonfiamento in termini di evoluzione del loro quadro fessurativo e, pertanto, di decadimento della loro funzionalità strutturale. Possiamo pertanto definire questo tipo di cedimento come “patologico”, essendo la sua natura così strettamente legata a quella del terreno su cui sorge l’edificio.

Risolvere il problema dei cedimenti patologici significa:

  • per il tecnico, ripristinare il grado di sicurezza precedente l’innescamento del fenomeno;

  • per il committente, che generalmente non è un tecnico, fare in modo che si chiudano le lesioni.

La differenza tra i due punti di vista è fondamentale e determina 3 diverse metodologie risolutive del problema:

  1. aggirare il problema e ripristinare la sicurezza dell’edificio sfruttando porzioni di terreno non interessate dai fenomeni di rigonfiamento / essicazione;

  2. intervenire sugli effetti, lasciando tuttavia inalterate le cause;

  3. intervenire sulle cause, scongiurando pertanto che il fenomeno si presenti ancora in futuro.

Il committente non ha infatti le conoscenze tecniche necessarie per comprendere che:

  • le lesioni nascono a seguito di spostamenti differenziali nei vari punti;

  • è assurdo intervenire in punti precisi, perché si ritarda solamente il problema nel tempo: rinforzando infatti un punto critico, prima o poi si innescherà un nuovo cedimento differenziale nel punto non trattato;

solo intervenendo sulle cause, si possono ottimizzare i costi dell’intervento ed evitare che il fenomeno dei cedimenti si manifesti in futuro: la tecnologia dell'elettrosmosi inversa è attualmente l'unica sul mercato in grado di raggiungere questo obiettivo.

Il sistema elettrosmotico interviene sulle cause dei cedimenti, non si limita ad intervenire sui soli punti lesionati, non è invasivo (si veda l'immagine seguente, che rappresenta il tracciato dove viene collocato il sistema); è ecologico ed economicamente competitivo.

Invito chiunque a leggere l'intero articolo, cliccando qui.

Ringrazio per Cedimenti Crepe Muri s.r.l. (www.elettrosmosi.it - info@elettrosmosi.it) per il materiale che mi ha fornito, rimandandovi ai loro recapiti qualora abbiate bisogno di maggiori informazioni commerciali sulla tecnologia; rimango comunque a disposizione anch'io per qualsiasi chiarimento di tipo tecnico.

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