L'ingegnere moderno come pensatore critico
- Federico Francia
- 6 apr
- Tempo di lettura: 2 min
L’accesso alla conoscenza tramite internet è ormai pressoché illimitato, ma c’è un ostacolo che la tecnologia non ha eliminato: la necessità di comprendere ciò che leggiamo.
L’avvento dell’IA esaspera questo aspetto attraverso un cambio di paradigma, perché le sue prestazioni e le sue risposte dipendono dalla qualità dei modelli mentali espressi dall’utente, cioè dalle domande stesse: è così che il lettore si trasforma anche in autore e, per paradosso, chi chiede dovrebbe essere anche chi conosce già le risposte; questo perché l’IA è avvezza a mascherare i suoi errori.

Se prima era sufficiente capire e cercare le risposte nel posto giusto, oggi per l'ingegnere diventa indispensabile adottare una mentalità filosofica, fatta di sano scetticismo e pensiero razionale ben strutturato. Ecco perché l’ingegnere moderno dovrà essere sempre più un pensatore critico e, non solo, un tecnico.
Ma cosa significa?
Significa ragionare sui principi primi - senza dare nulla per scontato - per sviluppare un modello mentale chiaro per scomporre i problemi in fasi logiche e razionali.
Significa concentrarci su ciò che conta davvero: pensare meglio.
Significa sviluppare soluzioni migliori e in modo più veloce con un maggiore impatto umano, nonostante l’utilizzo più intensivo di algoritmi.
Con questo approccio, scompare quella "vergogna prometeica" (Günther Anders) che si manifesta quando interagiamo con una tecnologia al di sopra delle nostre capacità; e allora, possiamo anche arrivare a “discutere” con un’IA mantenendo sempre il controllo sulle decisioni.
“Qual è la cosa più gravosa da portare, eroi, affinché io la prenda su di me e possa rallegrarmi?”
[“Così parlò Zarathustra”, F. Nietzsche]
L’ingegnere moderno che accoglierà questo pensiero critico potrà sfruttare al meglio la tecnologia moderna, riducendola a ciò che dovrebbe essere per definizione: un semplice strumento nelle nostre mani.
Quali sono le vostre esperienze sull'argomento? Quanto ritenete importante il pensiero critico nella vostra attività?
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